Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione

PEGGY E SOLOMON R. GUGGENHEIM LE AVANGUARDIE DELL’ASTRAZIONE

20 febbraio – 30 maggio 2010

Vercelli, Arca – Chiesa di San Marco

Apre al pubblico il 20 febbraio 2010 nello spazio espositivo Arca, Chiesa di San Marco, a Vercelli, la mostra Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione, promossa dalla Regione Piemonte e dal Comune di Vercelli, in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

La mostra, curata da Luca Massimo Barbero, è il terzo momento che completa un grande progetto espositivo iniziato nel 2007 e che ha portato a Vercelli in due anni oltre 80.000 visitatori. In tanti hanno potuto ammirare i capolavori storici del Novecento, la maggior parte dei quali provenienti dalla Collezione di Peggy Guggenheim, e rappresentativi di quella visione lungimirante che la mecenate americana aveva di museo.

La prima mostra, incentrata sul Surrealismo, venne introdotta dalle parole di Peggy, che disse: “[Nel 1942] Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta”. Partendo nuovamente dal simbolico gesto della collezionista, e focalizzandosi ora sul suo secondo orecchino, la terza esposizione include altresì capolavori provenienti dalla collezione personale di Solomon R. Guggenheim, rivelando la passione, che lo accomunò alla baronessa e pittrice Hilla Rebay (prima direttrice del Guggenheim di New York) e a Peggy, per l’arte astratta, dalle prime avanguardie all’Espressionismo astratto americano fino al movimento europeo dell’Informale.

Peggy e Solomon R. Guggenheim: le avanguardie dell’astrazione presenta per la prima volta al pubblico europeo il tema dell’astrazione attraverso il dialogo tra zio e nipote, in un percorso che, nello scambio e implementazione delle due collezioni, conferma l’importanza di Solomon e Peggy quali figure portanti della storia dell’arte del XX secolo. Se Solomon R. fonda nel 1937 a New York il Museum of Non Objective Panting (Museo della pittura non oggettiva) basato sull’idea di pura astrazione come assenza della figura, Peggy si orienta invece su una scelta più “trasgressiva”, quella del Surrealismo, non trascurando di acquistare i capolavori delle avanguardie astratte che la porteranno nel secondo dopoguerra ad includere nella sua collezione opere dell’Espressionismo astratto americano e dei successivi movimenti.

La mostra presenta oltre 50 capolavori, provenienti in gran parte dal museo newyorkese, annoverando artisti come Paul Cezanne, Georges Seurat, Georges Braque, Henri Matisse, Robert Delaunay, Jean Arp, Jean Dubuffet, Pierre Soulages, Adolph Gottlieb fino agli artisti italiani amici di Peggy, quali Edmondo Bacci, Giuseppe Santomaso, Tancredi Parmeggiani ed Emilio Vedova (con un capolavoro concesso in prestito dalla Fondazione Emilio e Anna Bianca Vedova, Venezia).  Capisaldi dell’allestimento sono diverse opere dei due grandi maestri Vasily Kandinsky e Piet Mondrian, figure portanti del linguaggio pittorico astratto del XX secolo.

La mostra, realizzata con la collaborazione produttiva di Giunti Arte mostre musei, che ne pubblica anche il catalogo, prevede un intenso programma di iniziative di promozione e di supporto informativo e didattico.

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