Nine, happening a Solarussa (OR)

 

NI NE

giusy calia _elisabetta falqui_matteo farolfi­_massimo festi _simone giovagnorio_michele mereu_egle picozzi_giuseppe rado_francesca randi

interventi di progetto askosNine. Troppo periferici - Solarussa (Oristano)

idea e cura Askosarte ed Erica Olmetto

Con il patrocinio del Comune di Solarussa

Stazione Ferroviaria di Solarussa

6 – 13 marzo 2010

Inaugurazione: Sabato 6 marzo 2010 ore 18.30



Nella cornice di un affascinante scenario di archeologia industriale immerso nel verde delle campagne di Solarussa, in una delle cosiddette “zone di confine”, la vecchia stazione ferroviaria apre ancora una volta le porte all’arte contemporanea con l’happening NINE, evento della rassegna “Troppo periferici” ideata dal gruppo artistico Askosarte  (Chiara Schirru e Michele Mereu) che ha già ospitato al suo interno diverse manifestazioni artistiche.

NINE rappresenta, quindi, un esperimento nell’esperimento, che ha lo scopo di mettere a confronto personalità artistiche di diversa provenienza, nel settore della fotografia e della video arte, in un luogo fuori dagli schemi, fatto di spazi asettici, spersonalizzati, intonsi, reduci dal recente restauro voluto dal Comune di Solarussa.

Video, fotografia, installazioni si alterneranno in questo progetto che prende il nome dai nove artisti partecipanti, invitati ad esporre i loro lavori all’interno delle otto stanze che si affacciano sui due corridoi principali, dalla coinvolgente fuga prospettica. Percorrendo le stanze, sarà possibile assistere all’interpretazione concettuale di “Metropolis” opera consistente in un video e una serie di scatti  dell’artista romano Simone Giovagnorio, all’installazione video fotografica “The red box”, di Michele Mereu (Solarussa) che coinvolge la vecchia fabbrica dismessa che campeggia proprio di fronte alla Stazione. Il vissuto di un letto disfatto e gelosamente custodito in una sequenza di immagini ripetute come in un unico filmato nell’installazione fotografica di Egle Picozzi (Oristano).

Si ritornerà al concetto, con un piacevole e lezioso gusto Pop visitando lo spazio dedicato ad “Eli & Co.” di Elisabetta Falqui (Cagliari): stampe fotografiche “tirate a lucido” e sculture alfabetiche di grandi e piccole dimensioni. Di gusto evidentemente contemporaneo l’inquietante video di Massimo Festi (Ferrara) intitolato sarcasticamente “Ninna Nanna” dove tecnica e  sensibilità cromatica sono i punti di contatto con le opere fotografiche. Diversa, per il principio creativo che la caratterizza,  la mostra fotografica di Francesca Randi “Doppelganger” sul tema del doppio e l’essere diversi da sè stessi.

Emblematico della società in cui viviamo risulta, sempre in questo senso, il lavoro di Matteo Farolfi (Ferrara) “La natura ama nascondersi” la storia di un uomo e della sua verità che prima ha tentato di nascondere, poi ha deciso di rivelare tornando indietro alle proprie origini. Disposti lungo le nude pareti imbiancate si articoleranno immagini in senso orizzontale nell’intervento di Progetto Askos (Solarussa) "The thief” opere non solo allusive ma concretamente espressive nella denuncia di fatti e disagi umani, sociali e ambientali. Infine seguono il video del bolognese Giuseppe Rado, "Kaorillon", sequenza di scatti uniti con la tecnica dello stop motion, ispirati all’iconologia della bambola ballerina e all’essenza dell’amore nostalgico e l’opera dell’artista nuorese Giusy Calia “A_mare”, importante non solo per le dimensioni ma anche per l’alta qualità del lavoro e il sentito lirismo che la caratterizzano.

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