Compostela e l’Europa. La storia di Diego Gelmírez a Roma

COMPOSTELA E L’EUROPA, LA STORIA DI DIEGO GELMÍREZ
 
Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno
3 giugno 2010 – 1 agosto 2010

 
 
Giunge in Vaticano la grande mostra, “Compostela e l’Europa. La storia di Diego Gelmírez”, dedicata al primo arcivescovo di Santiago di Compostela, figura fondamentale nella costruzione della cattedrale e promotore del pellegrinaggio.
 
La rassegna, occasione inedita per conoscere a fondo la storia dell’importante sito spagnolo e il suo fondamentale contributo all’arte romanica europea, vede come curatore Manuel Castiñeira, riconosciuto specialista in arte medievale. La mostra è organizzata dalla Xunta di Galicia attraverso la S.A. di Xestión do Plan Xacobeo e si inserisce all’interno delle attività programmate in occasione dell’anno Santo.

Fra le opere esposte provenienti dalla Cattedrale di Santiago e da altri monumenti spiccano la colonna tortili  e il bassorilievo Donna con con i grappoli d’uva (della Cattedrale di Santiago), così come opere d’arte provenienti da monumenti situati lungo le vie di pellegrinaggio a Compostela come Santa Fede di Conques, San Saturnino di Tolosa o Santiago di Altopascio.

Opportunità unica, per chi non è mai stato a Santiago, di sperimentare la suggestione della cattedrale ed esperienza imperdibile, per le persone che già hanno compiuto il pellegrinaggio, di riviverne l’emozione.

Altare del Abad Bégon di Conques
 
Non si può pensare di comprendere l’internazionalità di Santiago di Compostela nel XII sec. senza conoscere la capitale figura di Diego Gelmírez (1070?-1140). Durante il suo arcivescovato, il cosiddetto Cammino di Santiago conosce uno sviluppo senza precedenti, che eleverà Santiago di Compostela all’altezza di Roma e Gerusalemme e farà della cittadina giacobea uno dei principali centri di pellegrinaggio della Cristianità.
L’arcivescovato di Gelmírez fu senza dubbio l’epoca d’oro dell’arte e della cultura compostelana, contrassegnata dalla prosecuzione della Cattedrale e dalla realizzazione delle grandi facciate del transetto –quella Francigena e quella di Praterías, o degli Orefici-, dalla costruzione di due palazzi episcopali e di infrastrutture urbane, come pure dalla promozione di una scuola di Grammatica e dalla compilazione di testi storici, religiosi e letterari quali la Historia Compostelana (inizialmente nota come De rebus gestis D. Didaci Gelmirez, primi Compostellani Archiepiscopi) e il Codice Callistino (conosciuto anche come Liber Sancti Jacobi).

La mostra costituisce la prima proposta espositiva realizzata da Santiago de Compostela attorno alla figura di Gelmírez e si prefigge lo scopo di illustrare al pubblico l’importanza di questo personaggio per la storia della Galizia e soprattutto per la costruzione dell’Europa romanica.

La mostra allestita presso il Braccio di Carlo Magno si articola in nove sezioni espositive. Le prime due “Iria Flavia, la terra natale” e “La Galizia trema sotto Diego Paéz” introducono gli esordi di Gelmírez, attraverso una ricostruzione immaginaria in 3D del complesso architettonico del castello denominato “Torri dell’Ovest” dove Gelmírez fu cresciuto ed educato, insieme ad una copia dei capitelli fondazionali della Capilla del Salvador, testimonianza dell’inizio dei lavori della cattedrale. La terza sezione, “Una carriera folgorante: dalla Galizia a Roma” che con un audiovisivo spiega i viaggi di Gelmírez in Europa, apre quattro temi fondamentali: “Santiago e l’aventura del Cammino del Pellegrinaggio”, “Gelmírez e i cammini francesi e Cluny”, “Gelmírez in Italia” e “Gelmírez e Portogallo”. Attraverso una selezione di pezzi straordinari si racconta il dialogo che ebbe inizio nel XII secolo tra Compostela e altri centri di creazione europei: opere di Jaca, Toulouse, Conques, Altopascio o Modena, insieme ad altri importantissimi pezzi come il Libro dei Miracoli di Santa Fede di Selestat che conta due inni dedicati all’apostolo Santiago, le colonne salomoniche di Trinità dei Monti e San Carlo a Cave, esibite per la prima volta in un evento del genere, ed un epistolario tra Gelmírez e il Duomo di Pistoia relativo al dono di una reliquia di Santiago.  Il percorso continua con “L’età dell’oro della Cattedrale di Santiago” dove si mostra il risultato del lungo pellegrinaggio attraverso la ricostruzione in 3D di monumenti distrutti come la Porta Francigena – l’attuale facciata della azabacheria - o l’Altare Maggiore, insieme ad altri pezzi. L’ultima sezione della mostra “La memoria scritta di un genio” cerca di rievocare l’immagine di Gelmírez nel suo complesso, tanto quella da lui stesso generata per propria gloria personale, quanto quella delineata dai suoi successori. L’allestimento comprende il Codice Callistino, la Historia Compostelana e la storiografia contemporanea con testi di Fletcher e A. Murguía.

La mostra si sofferma anche sul restauro delle colonne salomoniche di San Carlo a Cave (Lazio) e quelle della S.S. Trinità dei Monti a Roma, così come la digitalizzazione di alcuni libri quali l’Epistolario Compostelano dell’Archivio di Stato di Pistoia.

La rassegna è accompagnata dal volume “Compostela ed Europa. La storia di Diego Gelmírez” edito da S.A. de Xestión do Plan Xacobeo e da Skira in italiano, spagnolo, francese, inglese e galiziano. Si tratta di una monografia di un periodo fondamentale dell’arte romanica che fu di grande rilevanza per la diffusione mondiale di Compostela e del suo pellegrinaggio.

Durante i mesi della mostra avranno luogo dei seminari dedicati all’arte e alla cultura medioevale tenuti da prestigiosi studiosi del settore.

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